Il continuo miglioramento delle condizioni socio-sanitarie ed occupazionali ha condotto l’evoluzione demografica verso una crescita dell’aspettativa di vita tale da comportare la gestione di un numero sempre crescente di persone anziane, fisicamente e mentalmente fragili ed esposte allo sviluppo di malattie croniche evolutive. Una profonda riorganizzazione dei sistemi sanitari – che sposti l’attuale centro di intervento dall’ospedale al territorio e dalla cura alla prevenzione – risulta perciò necessaria al mantenimento dell’efficienza e sostenibilità economica dei servizi stessi. Prioritaria risulta quindi la prevenzione primaria delle malattie croniche evolutive fin dalla giovane età, attraverso la definizione, la promozione e la diffusione di corretti stili di vita.
In questo contesto l’evoluzione della conoscenza nell’ambito delle malattie cardiovascolari, metaboliche e neuromuscolari e nel campo della fisiopatologia dell’esercizio e della nutrizione come strumenti di prevenzione e terapia, ha aperto prospettive estremamente promettenti orientate alla implementazione ed applicazione di nuove forme di prevenzione. Pertanto risulta fondamentale l’attività di centri di ricerca finalizzati a supportare la riorganizzazione dell’attuale struttura atta alla prevenzione primaria, sviluppando metodologie che consentano una riduzione dell’incidenza delle malattie croniche evolutive ed un rallentamento della loro evoluzione di queste malattie, andando ad agire, fin dalla giovane età, sulle loro potenziali conseguenze acute.